È la biografia di don Costanzo Pompei (1764-1848), arciprete di Pico, appartenente ad una delle famiglie più in vista del paese. Una figura controversa, molto discussa, che nel corso della sua lunga e travagliata esistenza, badò molto di più alle pulsioni politiche che alla cura delle anime. E così lo troviamo nel 1820 in combutta con i briganti di Alessandro Massaroni e poi, nel 1823, tra i capi della setta carbonara della “Nuova Riforma di Francia”.
Sospeso a divinis, don Costanzo fu condannato a “vent’anni di ferri” e rinchiuso nell’orrido bagno penale di Favignana, nelle isole Egadi. Dove non scontò per intero la pena, forse proprio in virtù della sua tonaca, potendo tornare dopo varie traversie al suo paese natale.
Qui rese l’anima a Dio nel febbraio del 1848 “malviso e perseguitato ma costante di nome e di fatto, sempre sospirando e preconizzando i nuovi tempi”.